INDIETRONICA???
Sul web esplode letteralmente la moda dei motori di ricerca divisi per generi musicali tipo Every Noise At Once ed è un attimo cadere nella frustrazione totale. Il confronto con nerdoni d’alto livello è obbligato - ahimè - perchè le sanno proprio tutte come a Sarabanda. Detto questo mentre cerco un idea per una nuova playlist siglata Housewife, Wikipedia mi offre una spiegazione troppo veloce del titolo che vorrei utilizzare, vale a dire INDIETRONICA. La definizione non mi convince affatto ed è cosi che inciampo in un articolo di Vice che, alla sua maniera, cerca di dare una collocazione più esaustiva al mondo in oggetto. Riassumendo - in balia di millemila shakers mentali abbastanza nevrotici - il guru di Vice se ne esce cosi: “Ma che cazzo è l’Indietronica”? Rimango piacevolmente sconvolta da questo incipit che mixa turpiloqui postadolescenziali a buzz da segaioli in vena di facile ironia e colgo la palla al balzo: Indietronica sarà una parola tutta mia. Rileggo per gratitudine l’articolo, certa delle mie intenzioni, cito testuali parole.
INDIETRONICA: Sunto di uno stile formato in parti uguali da rock, pop, indie ed elettronica. Ma come? Cioè, tutto? Come direbbe mia madre fare di tutt’erba un fascio perché non ne capisco un mazzo.
A questo punto è doveroso un appello improvvisato. Chiamo a raccolta e in ginocchio sui ceci tutti i Nerd d’alto livello preferibilmente consumati da pippe epiche alla Guerre Stellari, tutti coloro che si perdono nell’etimologia delle loro mutande in cotone bianche! Con umiltà vi supplico, fateci capire qualcosa, lanciate segnali luminosi dal vostro spazio intergalattico se necessario. Dall’alto delle vostre occhiaie cianotiche di conoscenza, vi chiedo se è permesso scegliere una parola solo perché s’intona bene con la cover colorata dai filtri di Canva. Credetemi non comprendere è pericoloso ed è un attimo cadere nell’oblio di domande irrisolte come questa: L’indietronica è nata con Cristo risorto dopo mille fatiche o con gli MGMT appena usciti dal salone di Aldo Coppola? Esausta lascio perdere ogni ricerca in questo buco nero gestito da serial killer della disquisizione ma voglio fare lo stesso la mia parte nella speranza che il team Treccani - Wikipedia mi sostenga con una chiamata di solidarietà e cortesia, cito mie testuali parole:
INDIETRONICA: Quaranta pezzi selezionati senza pensarci troppo perché gli shakers vanno bene per il caffè freddo e le mutande bianche per andare dal dottore.
Quindi cosa ascolterete? Ninet’altro che una playlist appassionata del progetto Housewife inconsapevolmente ispirato a Producer e Djs del calibro di Sex Kino, Theus Mago, Tutu Atrash, Micropeacer, Red Axes e tutta la cricca dei 100 folli.
Del calibro di chi? La cricca di chi?
Adesso sorrido preoccupata per questo monologo uscito così ma sono divertita e ispirata da un immagine che mi arriva di voi in ascolto, indecisi se segnalarmi alle autorità di competenza o commentare in real time questa playlist cosi: “Ma che cazzo è sta roba? “Cerchiamola subito su MYSPACE !
Per concludere cari Nerdoni strafatti di flanella tagliata male in camicie verde boscaiolo, la cosa stà così:
UNO Prendersi sul serio ma non troppo e non tutti i giorni.
DUE Gli shakers usiamoli anche per i B52 maneggiandoli con cura.
TRE Questa è semplicemente una playlist, lontana da un 30 e lode in copertina.
STELLAAAA!
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